Bilinguismo canadese: due lingue, stessa generosità
Indice
Il bilinguismo canadese
Dire Canada è dire modernità, organizzazione, apertura mentale e… di confini. Ce lo dimostra anche il bilinguismo canadese. Sì, perché in Canada convivono pacificamente varie realtà e due lingue, perfettamente armonizzate: l’inglese e il francese. Andiamo a scoprire come è formata questa realtà culturale.
Labrador: i primi passi
E’ curioso il fatto che, se andiamo a scavare un po’ nel passato di questo straordinario paese, scopriamo che i primi europei ad arrivare sulle coste canadesi giunsero in una zona del Labrador che, quasi a dare il via a questa mescolanza e coabitazione dei due diversi ceppi linguistici, si chiama L’Anse aux Meadows.
Guarda caso le prime due parole, decisamente francesi, si traducono come “La Baia di” mentre meadows significa, in inglese, “prati”… Certo, questi primi colonizzatori del Vecchio Continente erano vichinghi, arrivavano dalla Groenlandia e, per vedere il primo piede veramente “francese” posarsi sul suolo del Canada, dobbiamo arrivare al 1534.
In questo anno l’esploratore Jacques Cartier prese possesso della zona intorno al fiume San Lorenzo in nome del re di Francia. Da lì l’espansione e il battesimo del Canada con questo suo nome, che deriva dalla parola “kanata”, termine con il quale una popolazione nativa indicava il “villaggio”.
Più tardi il Canada, ambita fetta di territorio del Nord America, divenne oggetto della guerra anglo-americana e pedina degli Inglesi nella guerra contro gli Stati Uniti.
Nella foto sotto, una suggestiva immagine delle spiagge sperdute del Labrador, come quella dove sono arrivati i primi europei.
Da territorio britannico all’unione anglo-francofona
Vicissitudini storiche che si sono concluse con un Atto di Unione nel 1840, fondendo in una sola le due colonie dell’Alto e del Basso Canada. La prima di prevalente cultura britannica, la seconda di spiccata cultura francofona. Altre colonie britanniche si aggiunsero più tardi, come ad esempio il Nuovo Brunswick e la Nuova Scozia ed ecco che, arrivati al 1931, abbiamo finalmente l’Indipendenza del Canada.
Oggi il paese ospita popolazioni diverse: italiani, tedeschi, polacchi, ucraini e via così… multietnicità che è frutto di una sua generosa capacità, quella di agevolarne la coesistenza, senza reprimere le singole identità, in quello che viene definito in modo molto esplicativo come un “mosaico” di culture.
Qual è la lingua principale del Canada?
Terminate le vicende storiche, gli accorpamenti e le fusioni, oggi il Canada è un paese dove all’incirca il 60% della popolazione è di lingua madre inglese e il 24% francese. A scuola si studiano entrambe. Se siete in procinto di andare in Canada e conoscete una sola delle lingue non avete dunque troppo di cui preoccuparvi: a parte applicare per il visa più adatto al tipo di viaggio che intendete fare, per turismo, per studio, per lavoro, ecc.
Quali sono gli stati del Canada?
Tanto per cominciare non parliamo di Stati come nei vicini USA, ma di province e territori, per l’esattezza 10 province e 3 territori. Vediamo quali sono le province:
- Columbia Britannica
- Alberta
- Saskatchewan
- Manitoba
- Ontario
- Québec
- Nuovo Brunswick
- Nuova Scozia
- Isola del Principe Edoardo
- Terranova e Labrador
E questi sono i territori:
- Yukon
- Territori del Nord-Ovest
- Nunavut
Si tratta dunque di una “federazione” che ha come capitale Ottawa, nello stato dell’Ontario, provincia dove prevale la lingua inglese e dove ha sede il Parlamento con ministri che parlano perfettamente entrambe le lingue nazionali, essendo questo un requisito indispensabile per poter ricoprire quella carica.
Francofonia? La sua culla è il Québec…
Il francese in Canada è un po’ diverso da quello degli altri paesi dove si parla questa lingua. Diverso per accento, con vocali meno nasali, e per vocabolario, con parole scritte o pronunciate in modo particolare e un maggior uso del “tu” anziché del più formale “vous” quando ci si rivolge ad estranei. Ma quali sono i paesi dove si parla prevalentemente francese?
Sono quelli del cosiddetto “Canada Francese”, ovvero, facendo un piccolo passo indietro, di un tempo in cui ancora la fusione di Stati non si era completata. Sono le zone prevalentemente collocate intorno al fiume San Lorenzo, fiume con una portata d’acqua immensa, che tocca uno dopo l’altro tutti i centri principali di questa regione, come Montréal, Trois Riviéres o Québec City. Il fiume San Lorenzo rende esclusiva questa zona, costituita da paesi molto ricchi e produttivi.
La provincia del Québec vanta zone di produzione dell’energia e di attività minerarie, oltre che fiorenti attività commerciali e finanziarie. Tutto questo senza perdere l’anima agricola che viene dal settore dell’allevamento e della produzione del latte. Non manca un ventaglio di cose belle da vedere, nel francofono Québec, località e siti dai nomi giustamente e melodiosamente francesi, come il “Chateau Frontenac”, la “Vieux Québec“, centro storico dell’omonima città, o Tadoussac, che ci offre la possibilità di una crociera su un fiordo, tra balene, delfini, foche e… beluga.
Val la pena anche di ricordare che è proprio dalla provincia del Québec che arriva il famosissimo sciroppo d’acero, indispensabile e dolce ingrediente per gli ancora più famosi e golosi pancakes.
…ma non solo Québec
Francofono dunque il Québec e bilingue ciò che resta ancora del Canada Francese. Ne è esempio la provincia di Nuovo Brunswick, parte delle cosiddette Province Marittime, che ha perso in gran parte le tracce della sua francofonia diventando a prevalenza di lingua inglese. New Brunswick o Nouveau-Brunswick che dir si voglia, è il regno di varie attività commerciali, della silvicoltura e della pesca. Visitatelo se avete voglia di gustare l’aragosta, vista l’abbondanza di questo tipo di pescato!
E’ poi il caso di menzionarne ancora due, di province bilingue, ovvero Manitoba e Saskatchewan. La prima terreno di praterie, con Winnipeg come centro principale e l’omonimo lago. La seconda tra laghi, foresta boreale e l’omonimo fiume, il Saskatchewan.
Paesi anglofoni, dalla Baia di Hudson in poi
L’inglese canadese è letteralmente una varietà dell’inglese britannico forgiatosi, in pratica, ondata migratoria dopo ondata migratoria. Tra i primi a parlarlo nel diciottesimo secolo, quando ancora il Canada era composto da colonie inglesi e francesi, i pescatori della costa atlantica e i villaggi intorno alla Baia di Hudson, dove si viveva del commercio di pellicce. Ed è proprio nella Baia di Hudson che vanno a sfociare molti dei fiumi delle province canadesi, quali ad esempio l’Alberta, provincia prettamente anglofona.
Sono anglofone anche la Columbia Britannica, l’Ontario, l’Isola del Principe Edoardo, Terranova e Labrador.
Ontario, di tutto un po’…
Ontario è conosciuta come “cuore industriale del Canada”, in altre parole sinonimo di automobili, acciaio, alta tecnologia, ma non dimentichiamoci che è anche territorio di Laghi e che, con cotanto trionfo della natura, ci dimostra la perfetta convivenza tra grandi città, industrie e la bellezza di un ambiente gelosamente preservato.
Siamo nel Canada più autentico, lande aride e isolate che si alternano a territori rocciosi e foreste. Al di là di tutto questo, citta popolose e moderne dove si sono instaurate comunità numerose delle etnie più diverse. La maggior parte degli abitanti dell’Ontario discende dagli inglesi o comunque da europei, provenienti dalla Scozia, dall’Irlanda e anche dall’Italia, con una piccola percentuale di franco-ontariani che parlano francese come lingua madre.
Insieme alle diverse culture, l’Ontario, come del resto tutto il Canada, si è popolata anche di cibi di diversa provenienza, facendo sì che i piatti tipici canadesi siano esempi di una cucina decisamente “fusion”, di cui si trova ampia scelta proprio in grandi centri come Ottawa, la capitale canadese, o Toronto.
Quanto a Toronto, è in questa grande e avveniristica metropoli che si trova la più grande università canadese per numero di studenti che la frequentano. Un’università di prestigio quindi, basti pensare che è da qui che sono partite alcune tra le più importanti ricerche, come quella sulle cellule staminali o grandi scoperte, come quella del primo buco nero.
Il sistema scolastico canadese è efficientissimo e di altissimo livello, diffuso ovunque con i suoi accoglienti “campus”, a riprova che l’intelligente politica del Canada non è solo quella di investire nelle proprie, non certo scarse, risorse, ma anche nelle persone.
Alberta: fiore all’occhiello dell’economia del Canada
Letteralmente disseminata di laghi, oltre che di piccole cittadine, e gettonatissima per quelle perle che sono il Banff National Park e il Jasper National Park, tra i più famosi parchi del Canada… Sopra la foto dello skyline di Calgary, capitale della provincia di Alberta.
Con simili attrazioni la voce economica del turismo in questa regione non può che essere in positivo. Eppure, quando parliamo dell’Alberta, parliamo di una delle regioni canadesi più forti e più fiorenti dal punto di vista economico. Già di per sé dotata di un redditizio settore agricolo, vede decollare la propria industrializzazione nel 1947, con la scoperta di considerevoli riserve petrolifere a Leduc, vicino Edmonton. E’ stato giusto un punto di partenza. Anni dopo si scoprirono nuovi pozzi e riserve di gas naturale, di cui oggi è il secondo esportatore mondiale.
E’ grazie a queste notevoli risorse che l’Alberta si è evoluta, fino a diventare la provincia con il maggior reddito pro-capite e una delle aree di maggior benessere del Nord America.
La Columbia Britannica: contenitore di biodiversità ed etno-diversità
Dato il nome, non c’è dubbio che siamo decisamente in una provincia anglofona. Basta dare un’occhiata alla capitale, Victoria, per ritrovare il tipico ed elegante look di una città inglese.
Ma la vera città simbolo di questa provincia è Vancouver, simbolo soprattutto di come si vive in Canada. E’ stata classificata come la città dove si vive meglio, non in Canada, ma nel mondo, forse per il suo clima mite, molto più probabilmente perché è anche metropoli tra le meno xenofobe del mondo, come del resto lo è tutto il territorio canadese.
E’ diventata dunque la casa di numerosi gruppi etnici, in maggioranza asiatici, giustamente attirati da tanta apertura mentale e dal benessere di una provincia fiorente di commerci e di servizi, con un comparto manifatturiero importante.
Si direbbe che a Vancouver neanche il cielo sia un limite! Classificata come la terza città più “verticale” del Nord America, punta “in alto”, con un gran numero di grattacieli che l’hanno popolata in un recente boom di urbanizzazione. Nuovi edifici che si sono innalzati al passo con l’innalzarsi del benessere.
Nessun limite verso l’alto e nemmeno verso il basso: come già Montreal e Toronto, sebbene più in piccolo, Vancouver ha una città sotterranea, fatta di gallerie che collegano un edificio all’altro in un reticolato di negozi e attività commerciali.
Se poi un così florido e variegato paesaggio urbano dovesse a un tratto stare stretto, basterà uscire dai confini cittadini e dirigersi verso uno dei tanti parchi nazionali che, con questo clima particolare ed ecosistemi che variano da quello oceanico a quello montano, sono spesso veri e propri santuari della biodiversità.
Facendo il punto sul bilinguismo canadese
Dato per inteso che la storia del Canada e quel combattere guerre per conquistare questo o quel territorio, con tutto il conseguente rimescolarsi di razze, ha creato un “pot pourri” (tanto per parlare un po‘ in francese), dai confini difficilmente tracciabili in modo netto, occorre forse fare un breve riepilogo.
Il Canada anglofono comprende:
- Columbia Britannica
- Alberta
- Ontario
- Isola del Principe Edoardo
- Terranova e Labrador
Dove il Canada è francofono:
- Québec
Sono bilingui le province:
- Saskatchewan
- Manitoba
- Nuovo Brunswick
- Nuova Scozia
Anche il territorio dello Yukon è considerato una zona bilingue.
Ci sono poi i Territori del Nord-Ovest dove si parla francese, inglese, ma anche chipewyan, cree, dogrib, gwich’in, inuinnaqtun, inuktitut, inuvialuktun, slavey e quello del Nunavut (inglese, francese, Inuktitut, inuinnaqtun, e altre 7 lingue amerinde)… come dire, Eureka! Non è in questo caso un’esclamazione, ma il nome di una stazione di ricerca che si trova ad Ellesmere, la più settentrionale delle isole canadesi, terra di ghiacciai, di climi artici e di popoli inuit.
Non dimentichiamoci infatti che prima che Canada francofono e Canada anglofono confluissero in unica grande federazione, prima di quel fatidico arrivo all’Anse Aux Meadows che diede origine all’europeizzazione di questi territori, i primi veri colonizzatori arrivarono, si pensa, dall’Asia attraverso lo stretto di Bering ed erano gli antenati delle attuali popolazioni Inuit. Stiamo parlando di qualcosa successo oltre 40.000 anni fa, un tempo difficile da immaginare.
Più facile è immaginare quanto di bello ci attende nel Canada moderno, tutto da visitare e da vivere. Certi di poter comunicare facilmente grazie a lingue molto diffuse e a noi familiari come l’inglese e il francese, certi che anche noi riusciremmo ad inserirci perfettamente, come tasselli in un mosaico di culture, di etnie e… di lingue.